Titolo del Progetto: “E poi ce ne andammo a sognare”
Descrizione: È la storia a fumetti del piccolo Giuseppe Di Matteo vittima innocente di mafia illustrata per far conoscere la sua tragica storia anche ai più piccoli.
Scuola: Liceo Scientifico Corradino D’Ascanio
Luogo: Montesilvano, (Pe)
Classe: iV°E – Alunna: Ileana D’Emilio
Anno scolastico: 2022-2023
Docenti Referenti: Prof. Graziano Fabrizi, Prof.ssa Milena Squartecchia, Prof.ssa Giusy Rainò
Tipologia: Fumetto
La storia di Giuseppe Di Matteo è diventata un simbolo delle atrocità commesse dalla mafia in Italia e di come la sua violenza sia riuscita ad allargarsi anche alle vite innocenti dei bambini. La sua morte ha contribuito a cambiare l’opinione pubblica sulla mafia e ha portato a un aumento delle misure di contrasto da parte dello Stato italiano.
Giuseppe Di Matteo era il figlio di Santino Di Matteo, un mafioso italiano affiliato alla famiglia di Cosa Nostra di San Giuseppe Jato, in Sicilia. La storia di Giuseppe Di Matteo è tragica e sconvolgente.
Nel 1993, quando aveva solo undici anni, Giuseppe è stato rapito dalla mafia su ordine di Giovanni Brusca, un importante boss di Cosa Nostra. Il rapimento di Giuseppe era una punizione per il padre Santino, che aveva deciso di collaborare con la giustizia e testimoniare contro i membri di Cosa Nostra.
Durante il rapimento, Giuseppe è stato tenuto prigioniero per oltre due anni in vari nascondigli, dove ha subito torture fisiche e psicologiche. È stato costretto a vivere in una piccola gabbia, in condizioni igieniche terribili, e gli è stato praticamente negato il cibo e l’acqua.
La famiglia Di Matteo ha cercato disperatamente di trovare e liberare Giuseppe, ma i loro sforzi sono stati vani. Nel 1996, il corpo di Giuseppe è stato trovato in un bidone di cemento, sepolto in un bosco nella provincia di Palermo. Era stato strangolato a morte e successivamente sciolto nell’acido per cancellare ogni traccia della sua identità.
L’uccisione di Giuseppe Di Matteo è stato uno dei più scioccanti e crudeli crimini commessi dalla mafia italiana. Ha attirato l’attenzione internazionale sulla violenza e la brutalità della criminalità organizzata in Italia.
Dopo l’uccisione di Giuseppe, il suo rapitore Giovanni Brusca è stato arrestato nel 1996 e successivamente ha deciso di collaborare con la giustizia. Ha fornito numerosi dettagli sui crimini di Cosa Nostra, inclusa l’uccisione di Giuseppe e molti altri omicidi ed estorsioni.