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Premiati XXXI Edizione

Legalità

Maurizio De Lucia

Procuratore Capo di Palermo, per 10 anni nella Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha condotto importanti indagini sulle inflitrazioni mafiose nella politica e nell’economia.

MOTIVAZIONE
Una lunga esperienza di indagini di mafia: a lungo Pubblico Ministero a Palermo, poi in Direzione Nazionale Antimafia e infine capo della Procura di Messina. Oggi è procuratore Capo di Palermo. nel 1991, nemmeno trentenne, ha iniziato a lavorare alla Procura palermitana. Un anno dopo assisteva alla morte di Giovanni Falcone e a quella di Paolo Borsellino.
De Lucia, è il Procuratore, che ha coordinato l’arresto del boss Matteo Messina Denaro, che ci restituisce un ritratto anti-eroico dei magistrati, anche quando vivono eventi straordinari e imparano a ripararsi dalla seduzione degli "abbagli da telecamera sempre accesa". L'onore, quello vero, è dato dalla sacralità del Codice e di chi, di quel Codice, difende le ragioni. Ci piace indicarlo come testimone positivo. Per aver resistito alle giuste e umane paure e aver contribuito con la sua tenacia e il suo impegno alla costruzione di una società più giusta.
Ispirandosi agli stessi principi e agli stessi valori che hanno animato la vita di Paolo Borsellino, a Maurizio De Lucia il Premio nazionale Paolo Borsellino 2023.

Legalità

Antonio Balsamo

Magistrato. Presidente della I Sezione della Corte di Assise e della Sezione Misure di Prevenzione presso il tribunale di Caltanissetta. È Sostituto Procuratore Generale della Corte di Cassazione.
MOTIVAZIONE
Antonio Balsamo, in magistratura dal 1991, Professore presso la Facoltà di Giurisprudenza di Palermo. E' stato Sostituto Procuratore Generale della Corte Suprema di Cassazione, dove ha trattato numerosi procedimenti in materia di criminalità organizzata, corruzione, terrorismo, tratta di esseri umani e traffico internazionale di stupefacenti. Dal 2011 al 2018 è stato Presidente della Corte di Assise di Caltanissetta, dove ha trattato, e definito in primo grado, i nuovi processi sulla strage di "Capaci" e sulla strage di "Via D’Amelio" (c.d. processi “Capaci bis” e “Borsellino quater”), nei quali sono state ricostruite la deliberazione e l’attuazione della strategia del “terrorismo mafioso”, le motivazioni degli attentati contro i Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, anche con riferimento alle collusioni tra “Cosa Nostra” e centri di potere esterni, la successiva attività di depistaggio posta in essere da soggetti inseriti in apparati dello Stato. Di recente in un "meetic" internazionale ha dichiarato di aver iniziato la sua brillante carriera, ispirato da due figure che sono nel cuore e nelle radici del Premio: Don Puglisi e Rocco Chinnici.
Legalità

Fortunato Di Noto

Fondatore, Presidente dell'Associazione Meter, per il contrasto alla pedofilia e alla pedopornografia
Legalità

Fabio Trizzino

Avvocato, legale civile della famiglia Borsellino

MOTIVAZIONE
Con la forza delle sue idee si impegna nel difficile compito della ricerca della verità sulla strage di "Via D’Amelio" e sugli anni bui della nostra Repubblica, sempre per costruire un futuro migliore. Interpretando il bisogno della collettività che sente il bisogno di una società fondata sui più alti valori, a partire dalla giustizia, memore degli insegnamenti di Falcone e Borsellino, senza paura porta avanti la sua instancabile attività. La figura di Fabio Trizzino ci ricorda una frase di Giuseppe Livatino che "Alla fine ci sarà chiesto se siamo stati credibili"

Legalità

Don Antonio Coluccia

Prete simbolo della lotta allo spaccio e alla criminalità a Roma, da anni vive sotto scorta perché vittima di gravi intimidazioni. Il suo impegno, quale opera educativa, è rivolto verso le periferie della Capitale, in modo particolare a "Tor Bella Monaca", considerata la piazza di spaccio più grande d’Europa.

MOTIVAZIONE
"Prete operaio" che studia le carte, lavora e si batte per il risveglio delle coscienze, contro la droga nei quartieri di Roma ma a anche contro l’atteggiamento mafioso dell'indifferenza. Usa parole chiare e per questo scomode. Don Antonio interpreta il suo sacerdozio con senso civico e come cittadino attivo: vive in una casa sequestrata alla "Banda della Magliana" e dà accoglienza a tossicodipendenti, ai piccoli spacciatori, ai migranti e tutte quelle persone in difficoltà. Dà ospitalità e ascolto anche ai pentiti di mafia. La sua figura rappresenta per tutti noi un invito all’impegno civile.

Legalità

Marzia Sabella

Procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Palermo, il suo impegno nel Pool di magistrati che ha coordinato la cattura di Bernardo Provenzano
Legalità

Michele Carbone

Generale di Corpo d'Armata della Guardia di Finanza. Nuovo Direttore della Direzione Investigativa Antimafia.

MOTIVAZIONE
Generale di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza. E’ stato Comandante del Gruppo Investigazioni sulla Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) di Palermo. Oggi è Direttore della D.I.A., l’organismo investigativo interforze, del Ministero dell'interno della Repubblica Italiana, con compiti di contrasto alla criminalità organizzata di stampo mafioso.

Legalità

Questo non è Amore

“Questo non è amore” L’iniziativa “Progetto Camper” promossa della Polizia di Stato con lo scopo di proteggere le donne vittime di violenza

MOTIVAZIONE
Ritira il Premio il Questore Dottor Enrico De Simone
La Polizia di Stato ha ideato e promosso la campagna di prevenzione permanente "Questo non è amore", partita proprio dalla Questura de L’Aquila 10 anni fa e curata dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, per rinnovare il proprio impegno ad informare in modo semplice e lineare le vittime di violenza di genere e a divulgare la cultura della Prevenzione.
In un periodo storico caratterizzato da emergenze che stanno segnando la storia del secolo, continua incessante l’opera delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, impegnati a prevenire e a combattere questo fenomeno, adattando il loro approccio operativo attraverso una rete, costituita da autorità giudiziaria, scuola e associazioni.

Legalità

Caterina Chinnici

Magistrato a capo del Dipartimento per la Giustizia minorile. Eletta Europarlamentare e figlia del giudice istruttore Rocco Chinnici ucciso dalla mafia a Palermo. Già vincitrice del Premio Borsellino con il suo libro "È così lieve il tuo bacio sulla fronte", da cui è stato tratto il film "Rocco Chinnici".

MOTIVAZIONE
Magistrato ed europarlamentare, figlia di una delle figure più importanti della recente storia italiana, il Giudice Rocco Chinnici,
Come il padre, che fu il primo giudice ad entrare nelle scuole ed il primo a denunciare il pericolo del diffondersi delle droghe tra i giovani, è fortemente impegnata soprattutto per diffondere la cultura della legalità verso i giovani, diventando un simbolo per le giovani generazioni. Premiamo il suo coraggio, l’impegno che anima il suo agire, la determinazione che esprime nel suo ruolo.

Impegno Civile

Tiziana Ronzio

Presidente dell'Associazione "TorPiùBella" per la riqualificazione strutturale e sociale del quartiere di Roma "Tor Bella Monaca"

MOTIVAZIONE
Da anni si dedica con passione e dedizione alla riqualificazione strutturale e sociale del quartiere di "Tor Bella Monaca", il suo quartiere, quello che spesso ha definito il suo mondo fondando, nel 2015, l’Associazione "Tor più Bella". Proprio per il suo interesse e la sua caparbietà nel voler fare del bene agli altri impegnandosi nel sociale, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha voluto nominarla Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Dall’altra parte, però, per lo stesso motivo, Tiziana Ronzio è stata spesso oggetto di minacce e di aggressioni.

Giornalismo

Paolo Borrometi

Giornalista, condirettore dell’Agi, Agenzia Giornalistica Italiana, da anni sotto scorta per le ripetute minacce di morte

MOTIVAZIONE
Giornalista da sempre impegnato in prima fila in battaglie per la legalità, esempio vivo di impegno civile. Da sempre sostiene i principi della Legalità. Gli è stato già conferito il Premio per l’opera da lui svolta negli anni e come gesto di solidarietà per le continue minacce ricevute.

Giornalismo

Francesco Vitale

Giornalista, Caporedattore del TG2, Francesco, comincia la carriera negli anni ottanta al Quotidiano "L’Ora" di Palermo. Nel 1992 entra in Rai, dove ricopre il ruolo di inviato speciale seguendo i più importanti eventi nazionali e internazionali: dalle inchieste di mafia alle grandi emergenze umanitarie. È autore di numerose inchieste per "Tg2 Dossier".

MOTIVAZIONE
Sono suoi alcuni dei servizi, interviste ed inchieste, sulle stragi mafiose e sui misteri italiani irrisolti che hanno insanguinato il nostro Paese, per i quali si attende ancora verità e giustizia. Per il suo impegno con il quale testimonia, ancora una volta, che per combattere il fenomeno della criminalità organizzata occorre anzitutto rendere conscia la sensibilità collettiva, a Francesco Vitale il Premio Borsellino 2023 per il Giornalismo.

Ambiente

Camillo Zulli

Imprenditore, impegnato per la tutela della biodiversità come motore economico per contrastare lo spopolamento delle aree interne favorendo l’incontro fra persone e tradizioni. Il suo impegno ha contribuito alla nascita del progetto “Vola Volè Majella National Park.

MOTIVAZIONE
Imprenditore che si impegna per la tutela della biodiversità come motore economico per contrastare lo spopolamento delle aree interne, favorendo l’incontro fra Persone e Tradizione.
Membro attivo nella Rassegna di Educazione Ambientale nelle scuole promossa da Legambiente che ha scelto la Persona da premiare

Memoria

Giuseppe Montana

“Beppe” Commissario della squadra mobile di Palermo, stretto collaboratore di Falcone e Borsellino, ucciso a Palermo per mano mafiosa nel 1985. Con noi il Fratello Dario, Funzionario della Regione, Membro del Direttivo Nazionale di Libera, il suo impegno nelle scuole quale promotore di Educazione alla Legalità
Memoria

Emanuele Basile

Capitano deI Carabinieri ucciso dalla mafia a Monreale, mentre, insieme a Paolo Borsellino conduceva le indagini sull’omicidio del capo della squadra mobile di Palermo Boris Giuliano. Con noi la nipote Emanuela.

MOTIVAZIONE
Il capitano dei carabinieri Emanuele Basile, la sera del 3 maggio 1980, viene ucciso a Monreale, da un killer mafioso che gli spara alle spalle mentre, collaborando con Paolo Borsellino, stava conducendo le indagini sull'uccisione del capo della squadra mobile di Palermo, Boris Giuliano, durante le quali aveva scoperto l'esistenza di traffici di stupefacenti. Con lui ricordiamo tutti gli uomini delle forze dell’ordine caduti nell’adempimento del loro dovere.

Bullismo

Mirko Cazzato

Fondatore e Presidente dell’associazione “Ma basta”, nata per prevenire e contrastare “dal basso” il bullismo ed il cyberbullismo nelle scuole

MOTIVAZIONE
Mirko Cazzato nel 2021 è stato nominato "Studente dell'anno" selezionato da "YEA-Your Edu Action" per il suo "grande impegno sociale e impatto positivo nella lotta al bullismo con il progetto anti-buLlismo "MaBasta", Movimento anti bullismo animato da studenti adolescenti'. Ha ideato un innovativo protocollo di sei azioni che rendono, per la prima volta, gli studenti stessi protagonisti nella prevenzione e lotta ad ogni forma di Bullismo, Cyberbullismo e "Body-shaming" in età scolare. Il protocollo si chiama "Modello MaBasta" e negli ultimi anni ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per la sua validità. Anche Mirko ha ricevuto recentemente un riconoscimento internazionale, è stato selezionato nella Top 10 mondiale del "Global Student Prize", meglio conosciuto come il premio "Nobel" degli studenti.

Spettacoli

Domenico Galasso

Attore e fondatore del Teatro Orazio Costa, protagonista della serie “Mare fuori”, il suo ruolo nel padre che vuole salvare il figlio dalla camorra

MOTIVAZIONE
La lotta alle mafie è un impegno nel mondo della cultura. Domenico Galasso, attore di prestigio, docente universitario, personaggio della serie televisiva “Mare Fuori” e prima di numerose serie tra cui "Squadra antimafia", "Ris Roma", "Distretto di Polizia", da anni con il suo teatro sviluppa già percorsi educativi in tema di legalità, impegno sociale e civile, di conoscenza e contrasto alle mafie. Per il suo impegno che far respirare “un fresco profumo di libertà” il Premio nazionale Paolo Borsellino per lo Spettacolo

Scuola

Eugenia Carfora

Dirigente dell’Istituto Moirano di Caivano, il suo impegno quotidiano per combattere l'abbandono scolastico da parte dei giovani ragazzi.

MOTIVAZIONE
Dirigente dell’Istituto "Francesco Morano" di Caivano, definito un "pezzo di Scandinavia" nel degrado del "Parco Verde", da 16 anni alla guida della scuola del Parco Verde, è commendatore della Repubblica per l’impegno profuso nell’educazione dei giovani contro i Clan. Nel 2020 è stata considerata la migliore preside d’Italia.
Con lei ricordiamo il fondatore e primo presidente del Premio Borsellino, Antonino Caponnetto, e la sua frase più famosa: “L’acerrimo nemico della mafia è la scuola”. E con lei premiamo tutti quegli insegnanti che educano alla Cultura della Legalità e alla cittadinanza attiva. Una donna che si colloca con perfetta coerenza nel nostro progetto culturale educativo, dando corpo alla funzione sociale e civile dell’educazione scolastica, svolgendo altresì un importante ruolo di prevenzione e sensibilizzazione della società, partendo proprio dai giovani.

Libri

Massimo Caponnetto

Figlio del Giudice Antonino, il Magistrato che fondò il Pool di Palermo. Massimo, è autore del libro “C’è stato forse un tempo” nel quale racconta suo padre.

MOTIVAZIONE
Figlio del giudice Antonino Caponnetto, nel suo libro “C’è stato forse un tempo” racconta l'incontro fra il padre e la madre Bettina che tante volte ha accompagnato “nonno nino” nella giornate del Premio. Il loro amore incrocia le vicende storiche, quando Nino Caponnetto, nel novembre del 1983, dopo l’omIcidio del giudice Rocco Chinnici, decide di tornare in Sicilia per prendere il suo posto, per affrontare una sfida difficile e piena di incognite, che lo terrà lontano da Bettina per molto tempo. Per dirci che tutto ciò che accade, che avvenga per coincidenza o per destino, da un senso o meno alla nostra storia. Dipende solo da noi.

Documentari

42 Parallelo

Società editoriale che si occupa di ideazione e produzione esclusivamente “non fiction” film documentari, costruendo la sua reputazione coniugando sempre la libertà artistica con una spiccata sensibilità per raccontare la realtà. Tra i tanti film "I ragazzi delle scorte" che racconta la storia degli otto agenti di polizia che morirono insieme a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino negli attentati mafiosi del 1992.
Film co-prodotto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli Anniversari Nazionali, dal Ministero dell’Interno - Dipartimento Pubblica Sicurezza