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antoci
Giuseppe Antoci
Presidente del Parco dei Nebrodi dal 2013. Nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2016 è stato vittima di un grave attentato mafioso dal quale è uscito illeso grazie all’auto blindata e all’intervento della scorta. La sua direzione del Parco si è distinta per la lotta alla corruzione, e all’inquinamento mafioso nei contributi europei.
Testimone di un modo diverso di governare con il suo impegno concreto nella società, con la forza delle sue idee porta sempre avanti il suo impegno di giustizia, a qualsiasi costo, per costruire un futuro migliore.
A Giuseppe Antoci il Premio Borsellino 2016 per l’impegno civile.

saffioti-gaetanoGaetano Saffioti
Imprenditore italiano, testimone di giustizia. Nel 2002 decide di denunciare tutto alla magistratura portando alla condanna di molti esponenti di famiglie mafiose
Da allora la sua vita diventa blindata, perde molte commesse, dipendenti, amici ma decide comunque di restare in Calabria e continuare l’attività.
E’ un uomo che ha dimostrato che una imprenditoria sana è possibile. Basta far prevalere il desiderio di essere e restare uomini liberi. Non ha perso ne la voglia di ripartire, ne quella di sostenere che la strada della legalità, è l’unica che ci può rendere fieri e orgogliosi.
A Gaetano Saffioti il premio Borsellino 2016 per l’impegno civile.

antonino-bartuccioAntonio Bartuccio
Ex sindaco di Rizziconi vive sotto scorta con la sua famiglia da quando ha denunciato e fatto arrestare gli esponenti della famiglia mafiosa Crea che, come emerso dall’operazione ‘Deus’, hanno per anni deciso chi doveva svolgere il ruolo di amministratore comunale nella sua città.
Ha posto come priorità assoluta la trasparenza e la lotta alla ndrangheta in terra di ndrangheta, e continua a lavorare con coraggio nei territori in cui la giustizia è pesantemente minacciata ponendo la mobilitazione dei cittadini al centro del suo impegno per produrre nuova coscienza nel segno della giustizia, dei valori etici e civili.
A Antonio Bartuccio il Premio Borsellino 2016 per l’impegno civile.

cogliandroFilippo Cogliandro
Chef internazionale. Nel 2006 riceve una Laurea Honoris Causa in Scienze Gastronomiche. Nel dicembre 2008 riceve una richiesta di pizzo dalla ‘ndrangheta che prontamente denuncia alle forze dell’ordine. Parte da qui un nuovo percorso di impegno civile dedicato alla ristorazione ed alla legalità: Filippo Cogliandro attraverso il suo modo di fare cucina e impresa evidenza il “problema ‘ndrangheta” in una città martoriata come Reggio Calabria. Nel 2013 viene nominato Ambasciatore Antiracket nel mondo.
In una terra difficile come la Calabria è schierato apertamente contro le mafie che corrompono la sua terra. Premiamo il coraggio e la professionalità che anima il suo agire, per l’impegno che esprime nel suo ruolo, svolto con un’immagine di assoluta normalità e sobrietà. A Filippo Cogliandro il Premio Borsellino 2016 per l’impegno civile.

boda
Giovanna Boda
Direttore generale del dipartimento per lo studente, l’integrazione e la partecipazione del Ministero dell’Istruzione. Coordinatrice e presidente del tavolo tecnico per la diffusione della cultura della legalità nelle scuole, voluto dal Miur, Csm, Autorità Anticorruzione e Associazione Naz. Magistrati Una donna che si colloca con perfetta coerenza nel nostro progetto culturale educativo, perché nel suo intenso agire quotidiano, intreccia alla competenza i temi della giustizia, dell’integrazione, delle pari opportunità, dunque della legalità. Una donna che ha dato vita a tanti progetti importanti di educazione alla legalità nelle scuole di tutta Italia. Una donna che organizza il coraggio dando corpo alla funzione sociale e civile dell’educazione svolgendo così un importante ruolo di prevenzione e sensibilizzazione della società partendo dai giovani.
A Giovanna Boda il Premio “Paolo Borsellino” 2016 per l’impegno sociale e civile.

ester-castanoEster Castan
Giornalista giovanissima ha raccontato la mafia in Lombardia svelando con intuito, coraggio e tenacia i legami con la ‘ndrangheta del suo comune Sedriano, nel milanese, primo comune sciolto per mafia nel nord italia. Solo da poco ha un lavoro fisso in una redazione vera. Ascoltando il bisogno della sua collettività che chiede sicurezza e diritti, testimonia ancora una volta che per combattere il fenomeno della criminalità organizzata occorre anzitutto un’informazione libera ed indipendente.
A Ester Castano il Premio Borsellino 2016 per il giornalismo.

img_0826Francesco Benigno
Eminente storico con riconoscimenti internazionali. Insegna metodologia della ricerca storica presso l’Università degli Studi di Teramo ed è direttore dell’Istituto meridionale di storia e scienze sociali. Nel 2015 per Einaudi ha pubblicato il libro “La mala setta, alle origini di mafia e camorra”. Uomo che studia, lavora e si batte per il risveglio delle coscienze. Contro l’atteggiamento mafioso del voltarsi dall’altra parte. La sua figura rappresenta per tutti noi un invito all’impegno civile. Per il suo libro e quale illustre storico del nostro tempo, per come ha saputo ricercare le radici più profonde del crimine e del malessere sociale.
A Francesco Benigno il Premio Borsellino per la cultura 2016

img_0827Isaia Sales
Saggista e politico italiano. Insegna “Storia della criminalità organizzata nel Mezzogiorno d’Italia” presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. È editorialista del Corriere del Mezzogiorno e del Mattino. Trai suoi numerosi saggi  “I preti e i mafiosi, storia dell’Italia mafiosa”. E’ uno dei massimi esperti delle dinamiche della camorra e grandi associazioni mafiose. Autore di numerosi libri di successo
dove interroga senza reverenze i risvolti nascosti della realtà e i suoi protagonisti. Per il significativo contributo sui temi della legalità e della verità, per la sua passione e l’alto impegno professionale e civile.
A Isaia Sales il Premio Borsellino per la cultura 2016.

bianca-stancanelliBianca Stancanelli
Giornalista, ha esordito nel quotidiano «L’Ora» di Palermo, occupandosi soprattutto di mafia e politica. Ha pubblicato numerosi racconti tra cui “A testa alta” a cui si è ispirato il film su don Puglisi “Alla luce del sole” . Nel 2016 ha pubblicato “La città marcia” sui rapporti tra mafia e politica a Palermo. Come il suo collega e nostro amico Giuseppe D’Avanzo, premio borsellino nel 2008, che vogliamo ricordare premiandola, crede che solo una informazione non asservita, sia nell’etica del giornalismo. Per i suoi libri e i suoi articoli di denuncia da cui traspare uno straordinario impegno civile che si traduce in una coraggiosa e continua sfida al degrado morale sociale.
A Bianca Stancanelli il Premio Borsellino 2016 per il giornalismo.

giacomo_ebnerGiacomo Ebner
Magistrato responsabile del Tavoli della legalità presso il Ministero dell’Istruzione. Coordinatore per conto del Ministero dell’Istruzione del gruppo incaricato a predisporre le linee guida per l’Educazione alla legalità” nel triennio 2017-2020. Organizzatore della notte bianca della legalità. Una scelta di vita spesa per la legalità interpretando in senso compiuto il magisterium in un momento storico di profondo scollamento della società in cui diventa ancora più importante riscoprire il senso profondo di termini come “legalità” e “giustizia”. Per il suo impegno nel campo educativo e nell’affermazione dei principi della legalità, pensando a lui ci piace ricordare una frase del giudice Livatino ” Alla fine della vita non ci sarà chiesto se siamo stati credenti ma se siamo stati credenti ma se siamo stati credibili” Per l’impegno professionale profuso nel campo dell’educazione alla legalità, a Giacomo Ebner il Premio Paolo Borsellino 2016 Per l’impegno sociale e civile.

gerardo-capozzaGerardo Capozza
Uomo delle istituzioni percorre tutti i gradi della macchina amministrativa, sino alla dirigenza generale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con piena aderenza ai principi di onestà e di legalità. Principi che illuminano ugualmente l’attività di amministratore pubblico, dal piccolo comune della difficile terra irpina sino ai consigli di amministrazione delle partecipate per i servizi sul territorio. Impegnato da sempre contro la camorra, contro il fenomeno dilagante degli infortuni e delle morti bianche, coordinatore di innumerevoli comitati scientifici, docente presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”. Una vita professionale e amministrativa punto di riferimento affinché la legge sia unico faro nella realtà del mondo. A Gerardo Capozza il Premio Paolo Borsellino 2016 per l’impegno civile.

paiolaFederica Paiola
Giovanissima Sostituto Procuratore della Repubblica al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto. Nell’agosto scorso  grazie alle intercettazioni è stato sventato un attentato contro 
la sua personaInterpretando il bisogno della collettività che sente il bisogno di una società fondata sui più alti valori a partire dalla giustizia, memore degli insegnamenti di Falcone e Borsellinosenza paura porta avanti una instancabile attività di rappresentante vero dello Stato per l’affermazione della legalità.
A Federica Paiola 
il Premio Borsellino 2016 per la legalità.

armando-spataroArmando Spataro
Attuale Procuratore della Repubblica di Torino, impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata e alle cosche della ‘ndrangheta e di Cosa nostra in continuità con il lavoro già svolto nei lunghi anni di attività e di coordinamento delle indagini svolte al Palazzo di Giustizia di Milano. Dal 2002 ha diretto il Dipartimento Terrorismo ed eversione della Procura di Milano. Tra i massimi esperti e analisti del fenomeno del terrorismo, con particolare attenzione a quello di matrice islamica, ha coordinato le principali inchieste, svelando relazioni oscure e trame occulte a livello interno e internazionale. Già componente del Consiglio Superiore della Magistratura e autore di numerosi saggi sul rapporto tra criminalità, giustizia e potere, la sua azione e il suo impegno civile sono sempre stati ispirati dai principi di autonomia e indipendenza sanciti dalla costituzione.
Ispirandosi agli stessi principi e agli stessi valori che hanno animato la vita di Paolo Borsellino, al Dott. Armando Spataro il Premio Nazionale Borsellino 2016.

pignatoneGiuseppe Pignatone
Attuale Procuratore della Repubblica di Roma, impegnato nell’azione di disvelamento degli intrecci tra criminalità organizzata, corruzione, pubblica amministrazione e politica a Roma e nel Lazio, ha coordinato l’inchiesta denominata “Mafia capitale”.
Nei lunghi anni passati al Palazzo di Giustizia di Palermo ha contribuito all’arresto di gran parte dei più noti boss di “Cosa Nostra” e ha coordinato le indagini che hanno portato alla cattura del superlatitante Bernardo Provenzano.
Procuratore capo di Reggio Calabria ha contribuito a rompere il cono d’ombra che da sempre ammanta la mafia calabrese e ha coordinato e diretto le inchieste che, per la prima volta, hanno portato al riconoscimento giuridico dell’unitarietà della ‘ndrangheta e dell’esistenza di una struttura vertice dell’organizzazione.
Esempio di magistrato sobrio e rigoroso, testimone positivo del nostro tempo. Ispirandosi agli stessi principi e agli stessi valori che hanno animato la vita di Paolo Borsellino, al dott. Giuseppe Pignatone il Premio nazionale Paolo Borsellino 2016.