La XXV edizione del Premio Borsellino apre il 18 ottobre con la presentazione del nuovo libro di Pietro Folena: “Servirsi del Popolo. Origini, sviluppo, caratteri del nuovo populismo”
La rassegna, che va avanti in “presenza” e in “Streaming” fino al 30 ottobre, si alterneranno come sempre numerose personalità.
Dal magistrato del “Poll” Leonardo Guarnotta con il suo libro“I miei anni nel bunker” al giornalista Lirio Abbate con “U siccu”, dal generale Angiolo Pellegrini “Noi, gli uomini di Falcone” a Gianfranco Carofiglio con “La misura del tempo” e tanti altri.
La scelta di inserire, tra gli eventi della XXV Edizione del Premio, la presentazione del libro di Pietro Folena, è uno strumento di sensibilizzazione per denunciare il pericolo dei nuovi fascismi che sono alla porta del nostro Paese.
Il populismo è una pericolosa tentazione per i principali partiti politici in tutto il mondo, ma in Europa potrebbe diventare la causa di uno tsunami totalitario. La propaganda populista, come scorciatoia per conquistare il potere e mobilitare le masse, è stata ed è tuttora un fenomeno storico ciclico che mette in pericolo la vera essenza della democrazia e dei valori ad essa collegati, come i diritti umani individuali e la tolleranza. La sua natura pericolosa può essere constatata riesaminando gli anni 20, 30 e 40 del secolo scorso, quando la grande depressione economica, iniziata nel 1929, ha preparato il terreno per il Fascismo e il Nazismo.
Lo sappiamo noi e lo sapete voi, l’incertezza genera paura e la paura conduce all’odio, specie quando le emozioni e i timori delle persone vengono manipolati. Sulla scia della crisi economica, cominciata nel 2008, l’Europa potrebbe subire questo fenomeno ciclico in misura maggiore rispetto a quanto avvenuto ai tempi della passata grande depressione.
Con ricerche approfondite, utilizzando un approccio storiografico che non sacrifica la chiarezza e l’immediatezza della lettura e sfruttando la sua grande esperienza di dirigente politico, Pietro Folena, indica chiaramente quali sono le radici e le traiettorie del successo dei movimenti e dei partiti populisti e sovranisti, portatori di istanze con cui le culture politiche democratiche dovranno fare i conti se vogliono sopravvivere all’ondata che rischia di travolgerle.