Skip to main content

“La lotta alla mafia non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione. Deve essere innanzitutto un movimento culturale che coinvolga tutti, che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”. 

Paolo Borsellino 23 giugno 1992

“Società Civile” onlus dal 1992 è impegnata nel campo educativo per rafforzare il versante della prevenzione  all’illegalità, nella consapevolezza che il pur necessario versante repressivo, da solo non sia sufficiente nell’opera di contrasto alle mafie.

Dalle parole di Paolo Borsellino abbiamo tratto un insegnamento: la prima vera risposta al controllo mafioso – di vario genere – del territorio, è la pratica della cittadinanza e la partecipazione che singoli, associazioni e formazioni sociali di ogni genere sono chiamati a costruire. E vivere.

Uno dei nostri obiettivi principali è per questo “costruire una comunità”. Dove vengano riconosciuti a ogni essere umano diritti e non favori, così come è definito nella Carta Costituzionale. A differenza di quanto avviene nel sistema politico mafioso.

La battaglia contro le mafie di ogni tipo è quindi necessariamente una battaglia per i diritti sanciti dalla Costituzione.

Per questo la manifestazione denominata “Premio Nazionale “Paolo Borsellino” ci piace immaginarla come un percorso di impegno culturale e sociale, uno strumento di lavoro.

Un percorso di impegno culturale e sociale  che si compie da 21 anni, dal 1992 ed è giunto alla sua 18ª edizione.

Un inizio di percorso che poi si sviluppa durante l’anno nelle scuole e nelle comunità abruzzesi, che Società Civile propone periodicamente a fine ottobre, per offrire progettualità e contenuti all’associazionismo che si occupa di partecipazione democratica e attiva dei cittadini, di impegno sociale e civile. A quanti sul territorio si battono per legalità e giustizia sociale.

Il messaggio è duplice: ovviamente negativo contro l’illegalità. Ma soprattutto positivo per i diritti sanciti dalla Costituzione.

E’ necessario “essere contro” la corruzione, le illegalità e i soprusi, contro i violenti, contro i corrotti, contro i silenzi complici, contro le varie concussioni, contro gli indifferenti.

Ma è più importante “essere per” costruire percorsi e spazi di libertà, impegno, cittadinanza, informazione, legalità, giustizia, solidarietà, partecipazione.

Siamo “per” e facciamo leva sulla società onesta.

Sappiamo che nella nostra società c’è l’impronta della mafia. Ma ci sono anche forze, soggetti, movimenti che con il loro lavoro, con le loro analisi rendono possibile una risposta positiva per una comunità migliore per tutti.

Per questo “Società Civile”  coinvolge ogni anno, da anni, in modo costante e coerente, in misura crescente migliaia di giovani di decine di scuole medie e delle università abruzzesi, e coinvolge direttamente in modo attivo centinaia di giovani studenti che discutono con autorità e competenza non solo di lotta alla mafia, facendoli sentire parte di un progetto comune.

Tutti noi siano quotidianamente oppressi dall’idea prevalente nei mezzi d’informazione di una società non pacificata, con uno Stato che vive alla giornata dove tutti litigano su tutto in lotta egoistica l’uno contro l’altro per accaparrarsi più visibilità e più possibilità di consumo. Questa idea non corrisponde alla verità. È compito delle classi dirigenti e dei cittadini tutti dimostrarlo e dimostrare che si può dare speranza e forza di costruire futuro.

Queste nostre Giornate per la legalità che impegnano parte della società abruzzese impegnata per un mondo più giusto, sono un ulteriore segno di questa volontà, della nostra vitalità e della nostra voglia di dedicare alla democrazia, libertà, giustizia, legalità parte della nostra vita.

Prossimo articolo