La scrittrice, Lia Tagliacozzo sarà Online il 27 gennaio per le iniziative della nostra “Officina Legalità” per onorare il valore della Giorno della Memoria.
L’intervento sarà disponibile, per tutti gli studenti, accedendo al portale didattico www.officinalegalita.it
Era ill 10 gennaio, durante una presentazione ONLINE del libro “La generazione del deserto” nel quale Lia Tagliacozzo ricostruisce le vicenda della sua famiglia di ebrei romani durante la Shoah, un gruppo di disturbatori è riuscito a intromettersi con insulti, slogan nazisti e immagini di croci uncinate.
Se ne è parlato molto, anche se, commenta l’autrice, “è uno stupore che un po’ mi stupisce”. A vent’anni esatti dalla prima celebrazione del Giorno della Memoria, i segnali di antisemitismo e, più in generale, di intolleranza tornano a manifestarsi con frequenza inquietante.
Purtroppo le celebrazioni del Giorno della Memoria sono state funestate da atti di vandalismo, intimidazioni, oltraggi. Qualcuno ha addirittura preteso che esistesse un rapporto di causa-effetto, come se l’intolleranza fosse l’esito di un eccesso di memoria. Non è affatto così e non solo perché l’antisemitismo è sempre esistito, appunto, ma anche perché è mutato e continua a mutare nel tempo, sollecitato da fattori diversi, di natura politica e sociale. Proprio per questo occorre soffermarsi ancora ad ascoltare la voce dei testimoni, i cui racconti costituiscono una risorsa irrinunciabile per la ricerca storiografica. La persecuzioni degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale è molto studiata, è vero, ma a un certo punto mi sono resto conto che i momenti cruciali dell’arresto, del viaggio nei treni blindati e dell’arrivo nei lager non erano ancora stati approfonditi. E per capire che cosa accadesse in quelle giornate terribili non si può fare altro che affidarsi alle testimonianze dei sopravvissuti.