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C’è l’eterna lotta tra Polizia e Camorra al centro della versione ridotta di Sotto copertura, la cattura di Iovine, la mini serie che Rai 1 ha messo in onda sabato in prima serata.

Concentrata in un’unica puntata, la prima stagione della fiction racconta della cattura di Antonio Iovine, detto “o’ninno“, boss del clan di camorristi di Casal di Principe, il camorrista più ricercato d’Italia, killer feroce prima, spietato uomo d’affari dopo, che continua a gestire loschi traffici dal suo inaccessibile bunker, protetto da una rete di fedelissimi.

Tensione e colpi di scena rendono avvincente il racconto che, basandosi su fatti romanzati, porta in scena l’impegno e le difficoltà superate dalle forze dell’ordine per mettere a segno l’arresto del boss super-latitante Antonio Iovine, che nel 2010 fu un bel colpo assestato alla malavita campana. Una storia di cronaca vera raccontata a beneficio della speranza di giustizia e in onore dei reali artefici di quella cattura che permise di togliere dalla circolazione un dei principali artefici del malaffare locale. Iovine, insieme a Michele Zagaria e Francesco Schiavone, era il principale boss dei camorristi del clan dei Casalesi. E ora è un collaboratore di giustizia.

Il commissario della Fiction Rai Michele Romano è ispirato al commissario Vittorio Pisani. L’operazione fu condotta dal Procuratore della DDA di Napoli Antonello Ardituro. Il processo “Spartacus” dove i casalesi vennero condannati all’ergastolo fu condotto dal Procuratore Roberto Cantone.

Iovine si pentì davanti al Procuratore Federico Cafiero De Raho che lo inchiodò all’ergastolo. Il politico minacciato di morte è Lorenzo Diana. I giornalisti da uccidere Roberto Saviano e Rosaria Capacchione.
Tutti questi poliziotti, magistrati e giornalisti sono stati ospiti e premiati del Premio nazionale Paolo Borsellino nel 2011 e 2012 raccontando la verità su quegli episodi.